Casa Tori Prevenzione del virus Zika e del cancro alla prostata: ci sarebbe una relazione?

Prevenzione del virus Zika e del cancro alla prostata: ci sarebbe una relazione?

Anonim

Un gruppo di ricercatori ha verificato in laboratorio la capacità del virus Zika inattivato di ridurre il tasso di proliferazione delle cellule tumorali responsabili del cancro alla prostata, poiché la capacità del virus Zika di arrestare la proliferazione cellulare era già stata verificata e il suo potenziale era stato suggerito. "anti-cancro".

Nonostante i risultati positivi, sono ancora necessari ulteriori studi per dimostrare l'efficacia del virus Zika inattivato nella lotta contro il cancro alla prostata, poiché l'effetto visualizzato in laboratorio, in cui le condizioni sono controllate, potrebbe non essere lo stesso negli esseri viventi.

Cosa è stato fatto

Precedenti studi sono stati condotti con l'obiettivo di verificare l'efficacia del virus Zika inattivato nella lotta contro i tumori neurali, come il glioblastoma, poiché è già noto che questo virus ha tropismo da parte delle cellule neuronali. È stato anche verificato che esiste una possibilità di trasmissione di questo virus attraverso il sesso, suggerendo che Zika potrebbe anche avere una predilezione per le cellule del sistema riproduttivo.

Per questo motivo, gli autori hanno suggerito di verificare l'efficacia di questo virus nel controllo e nella lotta contro il cancro alla prostata, proprio come è stato fatto per il glioblastoma. Per questo, hanno ottenuto un lignaggio virale da un paziente infetto nel 2015 e hanno eseguito il processo di inattivazione virale, che consiste nel riscaldare il virus ad alte temperature in modo che non sia più infettivo. Questi virus inattivati ​​sono stati quindi messi in contatto con una coltura di cellule tumorali correlata al cancro alla prostata per circa 24 a 48 ore.

Dopo il periodo stabilito, i ricercatori hanno confrontato la cultura delle cellule tumorali in contatto con il virus inattivato con un'altra coltura di cellule tumorali che non era esposta al virus e hanno scoperto che nel primo c'era una riduzione del tasso di proliferazione cellulare, dimostrando che il virus Zika ha un effetto sulle cellule coinvolte nel carcinoma della prostata.

I prossimi passi

Ora che il potenziale del virus Zika di ridurre il tasso di replicazione delle cellule responsabili del cancro alla prostata è già noto, il prossimo passo che i ricercatori dovranno seguire sono i test sugli animali, perché il comportamento di questo virus inattivato in un essere vivente può essere diversi dal loro comportamento in un mezzo di coltura in cui le condizioni sono controllate.

Nel caso in cui venga verificato che il virus Zika inattivato sia efficace anche nella prevenzione e nel trattamento del carcinoma prostatico negli animali, si propone di eseguire test sull'uomo. Tuttavia, questa fase dell'esperimento non è ancora stata stabilita e non ha una scadenza da rispettare, poiché dipende dal successo dei test sugli animali.

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